ANCHE IL GAL BARBAGIA PARTECIPA ALL’ASSEMBLEA PUBBLICA PER IL FUTURO DEI GAL

Anche il GAL Barbagia partecipa, insieme ai Gruppi di Azione Locale della Sardegna, all’assemblea pubblica indetta da AssoGal, in programma lunedì 31 marzo 2025, alle ore 16:00, presso la sala congressi del Caesar’s Hotel di Cagliari, per discutere sulle criticità e le prospettive nella gestione delle strategie di sviluppo locale dei GAL della Sardegna relative alla programmazione FEASR CSR 23/27 e FSE+ 21/27.

L’obiettivo dell’assemblea è portare la discussione alle più alte Istituzioni Regionali, con cui condividere possibili soluzioni per garantire l’operatività delle strutture tecniche e l’opportunità di strumenti finanziari dedicati. Anche il GAL Barbagia si esprime fermamente contro un sistema che prevede anticipazioni sulla gestione delle attività solo a fronte della stipula di polizze fideiussorie o attraverso la contrazione di debiti con gli istituti bancari, necessarie per garantire le risorse necessarie per l’attuazione dei programmi di sviluppo rurale.

In linea con quanto proposto da AssoGal, il GAL Barbagia sostiene la richiesta alla Regione di due interventi urgenti: il riconoscimento formale dello status giuridico dei GAL e dei GALPa come organismi di diritto pubblico, che consenta l’accesso a risorse senza necessità di garanzie o credito, e la definizione di una dotazione finanziaria annuale per assicurare il funzionamento delle strutture tecniche incaricate dell’attuazione della programmazione.

“Partecipiamo a questa assemblea pubblica con grande senso di responsabilità e con la volontà di rappresentare con forza le esigenze dei nostri territori – dichiara Paolo Puddu, Presidente GAL Barbagia – I GAL sono uno strumento essenziale per lo sviluppo locale e rurale, ma senza risorse certe e strumenti finanziari adeguati diventa impossibile garantire continuità operativa e reale efficacia. Occorre che la Regione riconosca il ruolo strategico dei GAL e si impegni concretamente per permetterci di lavorare con serenità e visione, senza dover ricorrere a debiti o a meccanismi insostenibili. Solo così potremo continuare a generare valore per le comunità che rappresentiamo”.