Il LEADER

Una parte dei finanziamenti del PSR, precisamente quelli previsti alla misura 19 “Sostegno allo sviluppo locale LEADER”, sono gestiti dai GAL attraverso la metodologia LCCD LEADER. Il LEADER, acronimo dal francese Liaison Entreactions de Développement de l’Economie Rurale (collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale) è nato nel 1989 come iniziativa Comunitaria pilota, rivolta alle aree rurali dell’Euroa. Attualmente è diventato uno degli Assi prioritari delle politiche comunitarie di sviluppo rurale. La differenza tra Leader e altre, più tradizionali, misure di sviluppo rurale risiede nel fatto che Leader indica «come» procedere ma non «cosa» fare.

Sono sette le caratteristiche principali dell’approccio LEADER:

  1. Strategie di sviluppo basate sulle esigenze locali: le azioni dei GAL sono diverse a seconda dei territori e pianificate a partire dai fabbisogni espressi dai portatori di interesse;
  2. Approccio bottom-up: i processi decisionali avvengono dal basso attraverso il coinvolgimento degli operatori locali, ai quali devono essere trasmesse le capacità e concessi i mezzi per autorappresentarsi;
  3. Partenariati pubblico-privato locali (GAL): permettono agli attori locali di attuare la strategia LEADER, sono previsti dei partenariati pubblico privati rappresentativi del territorio, i Gruppi di Azione Locale (GAL). La forma giuridica dei GAL deve garantire la rappresentatività a livello decisionale dei soci privati (espressione del tessuto sociale ed economico del territorio) per almeno il 50%.
  4. Innovazione: l’approccio LEADER in sé può essere considerato la vera innovazione in ambito rurale. L’innovazione del LEADER risiede nella ricerca di nuove soluzioni a problemi persistenti del mondo rurale, che altri tipi di interventi o programmi non sono riusciti a risolvere in modo soddisfacente e sostenibile.
  5. Azioni integrate e multisettoriali: il LEADER non è un programma di sviluppo settoriale; la strategia di sviluppo locale deve integrare diversi ambiti di attività. Le azioni e i progetti previsti dalle strategie locali devono essere collegati e coordinati come un insieme coerente. Così come l’innovazione, l’integrazione è da intendersi in senso ampio: tra programmi, tra settori produttivi, in ambito economico, socioculturale e ambientale.
  6. Attività di networking: i GAL operano in reti in cui si scambiano informazioni e buone pratiche sulle diverse esperienze e conoscenze: tra GAL, zone rurali, amministrazioni e organizzazioni attive nello sviluppo rurale e all’interno di tutta l’Unione Europea. Per questo si individuano reti istituzionali, nazionali, regionali, locali.
  7. Cooperazione: la cooperazione va ben oltre la costituzione di una rete o lo scambio di buone pratiche. I GAL possono infatti scrivere e attuare progetti congiunti, gestiti da una struttura comune. I GAL possono collaborare tra loro attraverso due tipi di progetti di cooperazione: interterritoriale (tra GAL dello stesso stato) e transnazionale (tra GAL di diversi stati).

Il LEADER in Sardegna

Nel PSR Sardegna, l’approccio LEADER ha il compito di sostenere le strategie di sviluppo locale attraverso gli strumenti del partenariato pubblico – privato, della programmazione dal basso verso l’alto, della cooperazione tra territori rurali e della messa in rete dei partenariati locali, a partire dalle pregresse esperienze LEADER e di progettazione integrata regionale. L’area eleggibile di LEADER comprende per la maggior parte Comuni che presentano una condizione di spopolamento demografico e una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. A partire dalla scorsa programmazione (2007-2013), la Regione Sardegna si è distinta per un’alta innovatività e partecipazione nell’applicazione del LEADER. Questi elementi sono riscontrabili in partenariati ampi e rappresentativi del territorio: in Sardegna sono presenti GAL con centinaia di soci (la maggior parte privati, espressione del tessuto socioeconomico dei territori) che partecipano in prima persona ai processi di sviluppo rurale. Inoltre, grazie a regole chiare e condivise, nei CDA dei GAL devono essere rappresentati in forte misura donne e giovani. Queste ed altre regole che premiano la partecipazione sono state alla base della selezione dei GAL anche nell’attuale programmazione, che ha portato al finanziamento di 15 GAL, tra cui il GAL Barbagia

Nell’attuale PSR Sardegna, alla misura 19, sono previsti finanziamenti ai GAL per 76.600.000 € (il 5,9% del PSR), divisi in 4 misure:
19.1 – Sostegno alla preparazione della Strategia di Sviluppo Locale: ovvero la scrittura dei Piani di Azione frutto dell’animazione sul territorio condotta con metodologie partecipative (6000.000 €).
19.2 – Sostegno per l’esecuzione delle operazioni nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo: il “cuore dell’azione dei GAL”, ovvero tutte le misure messe a bando nei territori LEADER alle quali si aggiungono le azioni di sistema (64.000.000 €).
19.3 – Preparazione e realizzazione delle attività di cooperazione dei Gruppi di Azione Locale: i progetti di cooperazione tra GAL italiani (interterritoriale) e tra questi e quelli del resto d’Europa (transnazionale) (2.000.000 €).
19.4 – Sostegno per i costi di esercizio e per l’animazione: questa misura finanzia il funzionamento dei GAL (personale, spese di gestione) (10.000.000 €).

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